Duca di Milano. Secondogenito di Gian Galeazzo e di Caterina Visconti, ebbe dal
padre in appannaggio la Contea di Pavia ed altri feudi oltre il Ticino (1402),
che di fatto furono governati da Facino Cane, col consenso del fratello maggiore
Giovanni Maria, duca di Milano. Morti Giovanni Maria e Facino Cane
F.
pretese la successione al ducato di Milano, di cui si erano fatti proclamare
signori Astorre e Giovanni Carlo Visconti, nipoti di Bernabò. Entrato in
Milano, si fece riconoscere duca, riuscendo a ricostituire lo Stato paterno.
Dovette sostenere dure lotte con gli altri Stati italiani, alleatisi contro di
lui: venne a patti con Amedeo VIII di Savoia, cui restituì Vercelli; dopo
la battaglia di Maclodio (1427), vinta dal Campagnola per Venezia, firmò
la Pace di Ferrara (1428) con i Veneziani, cui cedette Bergamo e Brescia, e con
i Fiorentini. Con la Pace di Cremona (1441),
F. dovette fare gravose
concessioni territoriali a Genova, a Firenze ed a Venezia. Morì senza
eredi, e il ducato passò al genero Francesco Sforza (1392-1447).